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Come stimolare la creatività

Come stimolare la creatività in tre semplici mosse.

Bentornati nel blog de LaTuaMomis!

Sono molto emozionata perché oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore: come stimolare la creatività.

Quando pensiamo alla creatività ci vengono i mente i grandi artisti, scrittori, poeti, musicisti. Per questo tendiamo a credere che se le nostre abilità non sono al livello dei nostri miti, dei nostri punti di riferimento, dei nostri modelli, non vale nemmeno la pena provare ad alimentarle.

Niente di più sbagliato.

Essere creativi, e questo l’ho capito con gli anni, vuol dire soprattutto avere la capacità di risolvere problemi in maniera del tutto inedita. Avere il coraggio di mettere le mani in pasta e aggiungere qualcosa di nostro a ciò che esiste già, senza paura. Quindi non si tratta di qualcosa che ha a che vedere per forza con l’arte. La creatività è uno stato d’animo, un atteggiamento, un modo di porsi nei confronti delle sfide piccole o grandi a cui ci chiama il quotidiano ed è quindi qualcosa che si trova dentro tutti noi.

Come stimolare la creatività

Quando ci avviciniamo a un progetto creativo, qualunque esso sia, abbiamo delle aspettative. 

Ci sediamo alla scrivania con un disegno in mente, prendiamo la matita e alla fine del lavoro davanti a noi c’è qualcosa di completamente diverso da quello che avevamo progettato.

Ci mettiamo al computer con in mente la trama perfetta, i personaggi definiti nella nostra mente, le ambientazioni, i tempi narrativi e poi, a opera conclusa, ci accorgiamo che nulla di quello che avevamo progettato si è poi trasformato in parole.

Potrei andare avanti a fare esempi per una settimana ma il punto è che la delusione, quando abbiamo davanti a noi un prodotto della nostra creatività che non assomiglia per niente al nostro ideale, ci può far desistere, gettare le armi e alla fine ci porta ad abbandonare le nostre attitudini.

Ed è qui che invece dobbiamo tener duro e non arrenderci!

La creatività è come un muscolo: va allenata e stimolata quotidianamente per renderla forte e darle la possibilità di esprimersi al meglio. Anche quando pensiamo di non essere “creativi” affatto. E soprattutto dobbiamo essere in grado di far abbassare le penne a quel gradasso del nostro censore interiore che ci ripete continuamente di quanto non siamo in grado di fare ciò che invece dentro di noi urge e ci richiama, guidato dall’ispirazione.

Ecco allora i miei tre consigli per stimolare la creatività e dedicarci a ciò che più ci appassiona.

1. Praticare la creatività quotidianamente.

Credo che questo discorso valga un po’ per tutte le cose che amiamo. Se riusciamo a trovare anche solo 10 minuti al giorno da dedicare alla creatività senza interferenze, a lungo andare finiremo per padroneggiare la tecnica, il percorso, il mezzo espressivo che abbiamo scelto e non solo. Impareremo a conoscere noi stessi, la nostra mano, il nostro stile, la nostra voce personale. E quelli che ci sembravano all’inizio degli errori, si trasformeranno, con il tempo, nei nostri punti di forza. 

2. Lasciarsi ispirare continuamente.

La creatività va alimentata. Ed è osservando gli altri e quello che hanno fatto prima di noi che potremo trarre ispirazione per i nostri progetti creativi. E l’osservazione dev’essere secondo me costante e onnivora: leggere libri, frequentare musei, andare al cinema, ascoltare musica. Tutte queste attività nutrono la nostra anima e con essa la nostra creatività poiché essere creativi, secondo me, vuol dire aggiungere del proprio a ciò che già è stato fatto. Vuol dire assorbire e poi rielaborare a partire da quello che abbiamo imparato.

3. Cercare la propria voce instancabilmente.

Aggiungere del proprio, rielaborare, innovare. È questo che sta alla base della creatività. E come si fa? Secondo me si fa innanzitutto togliendo il microfono alla voce interiore che ci dice che non siamo bravi abbastanza. E poi sbagliando. Più sbagliamo più dagli errori, dalle crepe, dalle imperfezioni, può nascere la nostra cifra distintiva nell’affrontare le sfide che ci saremo posti.

Per chiudere voglio segnalarti delle risorse che per me sono state utilissime nel mio percorso, che si evolve in continuazione, alla ricerca della creatività.

•• Se non hai problemi con l’inglese ti segnalo il libro dell’artista americana Lisa Congdon, Find your artistic voice. Nonostante il suo modo di esprimersi sia lontanissimo dal mio, il libro della Congdon per me è stato fondamentale perché mette a nudo tutte le difficoltà che affrontiamo quando pensiamo di non essere “abbastanza” per avere un nostro stile. E dentro ci sono tantissime interviste ad artisti che hanno avuto a che fare con queste problematiche e le hanno poi superate ognuno a suo modo.

•• Se vuoi lasciarti andare in un percorso alla ricerca della tua creatività a metà tra il laboratorio artistico e quello del flusso libero, ti consiglio i corsi di Laura Horn. Laura Horn è una pittrice australiana che nel suo sito internet propone dei corsi online di pittura astratta a tecnica mista. Non c’è bisogno di essere dei pittori o disegnatori esperti per frequentare i suoi corsi. Bisogna solo sapersi lasciar andare. A mio parere si tratta di esercizi utilissimi per entrare in contatto con noi stessi, con la nostra manualità ma soprattutto con il nostro stile per far sì che la creatività venga allo scoperto senza limiti.

•• Un’altra cosa a mio parere utilissima per stimolare la creatività è il libro dell’artista newyorkese Jennifer Orkin Lewis, Draw Every Day Draw Every Way. Si tratta di un vero e proprio eserciziario pensato per disegnare dieci minuti al giorno per allenare la creatività. La Orkin Lewis propone dei piccoli esercizi quotidiani che possiamo svolgere con varie tecniche ed è proprio la quotidianità che, come dicevo prima, ci rende più forti e ci mette in contatto con la nostra parte interiore più nascosta.

E con questo è tutto dalla bottega. Spero che i miei consigli su come stimolare la creatività vi siano stati utili. Fatemi sapere nei commenti cosa vi frena quando avete in mente un progetto creativo e cosa fate per mettere a tacere la voce grossa del vostro censore interiore.

Io vi do appuntamento qui sul mio blog, con il prossimo articolo!

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Scrivere un diario della gratitudine in 5 semplici mosse

Come scrivere un diario della gratitudine in 5 semplici mosse

Bentornati nel blog de LaTuaMomis! 

Era molto tempo che non riuscivo a trovare l’ispirazione giusta per scrivere nel mio blog e quindi sono particolarmente emozionata per questo nuovo primo articolo attraverso il quale sto cercando di aggredire il mio panico da pagina bianca…

Mi mancava condividere con voi ciò che più mi piace fare e sono contenta di aver trovato il coraggio di ricominciare!

Il blog si è trasferito sul mio nuovo shop, una sorta di vera e propria casa nella quale mi sento a mio agio e che vi invito a visitare in tutte le sue stanze piene di piccole meraviglie fatte a mano in carta riciclata e pensate appositamente per voi.

Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore: il diario della gratitudine.

papeteri diario gratitudine

In questi lunghi anni trascorsi a cercare un conforto durante la pandemia e durante la crisi climatica ed ecologica più devastante del nostro secolo, ho fatto spesso ricorso a un diario della gratitudine.

Trovo che ritagliarsi uno spazio quotidiano, privato anche se breve e del tutto impreciso, per lasciare libera la mente di esprimersi sia assolutamente salutare e terapeutico.

Ho fatto esercizi di vario genere, dal compilare un diario visivo con piccoli disegni improvvisati, allo scrivere e illustrare la parola del giorno, al raccogliere citazioni di poetesse e scrittrici a me care. Tutte queste pratiche mi hanno alleggerito di una serie di pesi grossi come macigni che la mia mente e il mio corpo non riuscivano più a sostenere. Man mano che procedevo nel riempire i miei piccoli diari, riuscivo a togliere dalla mia testa i pensieri più nefasti e a sbrogliare la matassa di ansie e incubi ricorrenti.

Quindi, senza voler insegnare nulla a nessuno perché non sono una terapeuta né una counselor, voglio condividere con voi 5 idee utili per scrivere un diario della gratitudine. Si tratta di idee, delle piccole tracce, che potreste seguire se avete voglia di iniziare ma ancora non sapete come superare la paura della pagina bianca.

1. La pratica quotidiana: scrivere una lista di 3 cose per cui essere grati ogni giorno, così di getto, senza starci troppo a riflettere, senza mettersi lì a giudicare e nemmeno a vergognarsi dei propri pensieri. Una pratica quotidiana è come un’ancora di salvezza, un punto fermo, qualcosa alla quale dedicarsi ricavandosi un’oasi incontaminata nella quale poter sostare anche solo per un attimo per riprendere fiato. E ne sentirete gli effetti benefici quasi immediatamente.

2. Porsi delle sfide: una volta a settimana dedicate un po’ del vostro tempo per individuare una sfida, anche piccolissima ma che per voi possa essere stimolante e densa di significato. Che sia leggere un libro o vedere una mostra o dedicare del tempo a imparare a fare all’uncinetto… qualsiasi cosa sia, andrà bene. Alla fine della settimana potrete appuntare sul vostro diario della gratitudine se e come avrete fatto per vincere la vostra piccola sfida. Ottenere piccoli risultati vi farà sentire meglio e darà alla vostra fiducia un po’ di respiro.

3. Individuare gli obiettivi: una volta al mese potrete porvi degli obiettivi. Nel vostro quaderno non vi resterà che metterli nero su bianco e prendervi del tempo per capire quali sono i mezzi che vi servono per realizzarli, i tempi e le risorse. Avere un obiettivo, metterlo nero su bianco e appuntare i progressi fatti per raggiungerlo, è il modo migliore per raggiungere un obiettivo, piccolo o grande che sia.

4. Lasciarsi ispirare: raccogliete tutto quello che vi ispira. Un diario della gratitudine fa presto a trasformarsi in una bacheca sulla quale appuntare frasi, poesie, ritagli di giornale, foto e memorabilia di ogni genere. Una moodboard cartacea è molto più efficace di una bacheca di Pinterest perché quello che riuscite a comporre con le vostre mani vi resterà impresso molto più a lungo e vi ispirerà molto più profondamente.

5. Creatività: lasciate spazio alla creatività e non abbiate paura di illustrare le vostre parole chiave. Disegnate, scarabocchiate e lasciate a casa il vostro censore interiore. Non esiste il bello in un diario della gratitudine ma solo la libertà del processo creativo, del flusso libero, che alla fine vi farà sentire più leggeri.

Potete trovare degli strumenti utili per compilare il vostro diario della gratitudine in ogni dove.

I favolosi set di timbri e i washi tape di Notebook Therapy potranno esservi utili per dare una forma grafica alle pagine del diario. 

Gli esercizi di meditazione della app Petit Bambou potranno aiutarvi a meditare sulle parole del giorno e sulle cose per cui essere grati. 

Il libro di Tich Nhat Hanh Camminare in consapevolezza potrebbe esservi di ispirazione per riflettere sulla gratitudine.

E infine, un bagno di bosco come quelli che organizza Fravola potrebbe mettervi nel giusto spirito per riconnettervi con la Natura e con voi stessi. L’importante è iniziare perché la bellezza è dentro il cammino stesso.

 

Spero che i miei consigli vi siano stati utili!

Lasciate un vostro commento e fatemi sapere come fate a compilare i vostri diari della gratitudine così potremo condividere le nostre idee.

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Per oggi è tutto e ci risentiamo al prossimo post del blog!